lunedì 16 aprile 2007

Manifesto per la meritocrazia.

Vuoi aderire al manifesto per la meritocrazia? Vuoi condividere e contribuire ai propositi di questa neonata associazione? Allora mettiti in contatto con il gruppo27dicembre!

domenica 15 aprile 2007

Giovani: soltanto col merito c'è futuro.

Tempo fa, Gianluca Nicoletti (oggi giornalista di Radio24) raccontò come riuscì ad entrare in RAI, quando anni fa tentò il concorso della tv pubblica: sapendo che in questo Paese una spintarella non guasta, chiese ad un suo fantomatico zio cardinale di inviare una lettera di raccomandazione alla dirigenza RAI. Venne assunto, peccato che non avesse nessun parente alto prelato! Questa è una delle tante storie di ordinaria ribellione ad un sistema corporativo, basato sulla raccomandazione, che permette ai “figli di qualcuno” di fare carriera a discapito dei “figli di nessuno”, anche quando questi sono più meritevoli dei primi. Quello che serve oggi non è il gesto geniale di Nicoletti. È piuttosto necessario scalfire, fino ad abbattere, il muro delle raccomandazioni che si pongono tra i giovani capaci e il loro futuro, tra il merito e il suo riconoscimento. Questo sarà il primo tema che il Gruppo27Dicembre - per la promozione della Costituzione - proporrà in un dibattito che si terrà nel mese di maggio presso la Facoltà di Scienze Politiche, dal titolo: “Giovani e futuro, un manifesto per la meritocrazia”. Il nostro intento è quello di far conoscere e perciò difendere i principi costituzionali, partendo da un principio, la meritocrazia, che interessa noi universitari in primo luogo e che l’Art 34 comma 3 della Costituzione mette alla base del sistema scolastico. Con un incontro pubblico non abbiamo certo la pretesa di abbattere il muro clientelare, che in Italia trova radici molto profonde, ma può essere l’inizio di una sensibilizzazione che parta dalla nostra generazione per arrivare alle successive. Ci deve essere una generazione di giovani che tenti di rompere questo meccanismo perverso. Qualcuno ci ha provato, in passato, ora tocca a noi. Consapevoli che gli insuccessi altrui non pregiudicano la nostra riuscita. Se il principio del merito non entrerà nel dna culturale del nostro Paese, possiamo scordarci qualunque crescita economica durevole, qualunque progresso scientifico e qualunque possibilità di creare un futuro migliore. Questo succederà se i migliori non saranno premiati.